Una distinzione tra vantaggi e benefici del BIM

Tante sono le domande che spesso vengono poste sul BIM.

• Quale software BIM devo acquistare?
• Quanto costa un progetto BIM?
• A cosa serve il BIM?
• Come inizia un processo di progettazione BIM?

e altre ancora. Queste richieste non hanno risposte univoche e assolute, ma vanno valutate di caso in caso, perché la digitalizzazione riguarda la vostra attività e siete voi, in prima istanza, a doverne determinare le caratteristiche.
Inoltre, spesso queste domande riguardano l’aspetto più tecnico-progettuale del BIM, sono cioè quelle che un architetto o un ingegnere si pongono di fronte alla necessità di avviare un investimento per digitalizzare la sua attività, un po’ come andare in concessionaria e scegliere l’auto.
Ma per altri tipi di attori della filiera, come gli Enti, le Imprese, i Gestori, questo tipo di domanda non ha una risposta risolutiva e soddisfacente. Occorre che capiscano qual è la domanda corretta da porre.

Quali sono i vantaggi del BIM?

Questa è una delle domande più ricorrenti sul BIM, Piano BIM li ha riassunti in 7 vantaggi principali, elencando i più comuni benefici che l’adozione del BIM determina.
Ma per meglio comprendere quali sono i vantaggi che il BIM può apportare alla mia attività, e quindi come devo comportarmi per ottenerli, è utile fare una distinzione, in apparenza solo formale, tra i termini vantaggio e beneficio.

Questa distinzione sarà utile per capire di cosa effettivamente ho bisogno e in che modo il BIM può aiutarmi.

Dalla definizione del vocabolario: “vantaggio: indica una condizione favorevole che una persona ha rispetto a un’altra; si ottiene vantaggio nella propria situazione rispetto ad altri, con cui sussiste una gara o un confronto”.
È evidente come la misura del vantaggio non sia assoluta, ma relativa ad una serie di riferimenti ai quali vogliamo paragonarci. Perseguire per sè un vantaggio può voler significare colmare un divario, ad esempio di competitività, rispetto ai nostri concorrenti. Oppure raggiungere obiettivi prestazionali che consentono maggiori margini rispetto ai partecipanti a una gara.

Sempre dal vocabolario: “beneficio: utilità, giovamento, sollievo. Si ottiene un miglioramento della propria situazione, rispetto alla precedente”.

In questo caso, è chiaro che si tratta di una valutazione assoluta che noi diamo della nostra situazione, utilizzando indici interni, e che vogliamo migliorare una condizione che ci mette in difficoltà e sulla quale sappiamo di poter intervenire.
Un aumento di produttività, il maggior controllo dei costi, una diversa organizzazione del lavoro comportano possibili benefici.
La distinzione descritta è utile per determinare con maggiore consapevolezza gli obiettivi che ognuno vuole raggiungere con l’adozione dei processi digitali.

Una corretta analisi della propria realtà potrà evidenziare quali sono le priorità aziendali, quali sono i vantaggi e quali sono i benefici che vogliamo ottenere, in base agli obiettivi dati.

A cosa serve il BIM allora?

Ad esempio, un’impresa che partecipa a molte gare d’appalto avrà tra le sue priorità l’aumento dell’efficienza e della precisione dei propri preventivi (beneficio), ma avrà anche l’obiettivo di ottimizzare alcuni dei propri costi per essere più competitiva (vantaggio). Dovrà quindi rivedere i processi dell’Ufficio Gare, e nel contempo ottimizzare alcuni processi produttivi.

Una Società di progettazione avrà invece l’obiettivo di ridurre le ore dedicate al semplice disegno per dedicare più risorse alle scelte architettoniche e progettuali o per rispettare più facilmente le scadenze di consegna (beneficio); allo stesso modo risparmiare ore di lavoro significa aumentare la propria competitività (vantaggio). Quindi valuterà quale sia il software di progettazione architettonica più veloce e adatto.

Alcune cose risultano evidenti:

• il BIM non porta a tutti gli stessi vantaggi e benefici.
• Occorre valutare il contesto per determinare gli obiettivi.
• Dagli obiettivi deriva l’individuazione dei vantaggi e dei benefici attesi.
• Lo stesso risultato, ad esempio la riduzione delle ore dedicate alla produzione e revisione dei disegni, può essere un vantaggio o un beneficio, se riferito ad un confronto esterno o ad una valutazione interna. L’uno non esclude l’altro, devo però stabilire qual è quello prioritario.
• Ogni soggetto, Stazione Appaltante, Studio di Progettazione, Impresa, Gestore, dovrebbe predisporre 2 attività preliminari alla digitalizzazione: l’analisi dei propri dati e processi (Audit) e la stesura di un Piano di Implementazione della transizione digitale. In mancanze delle 2 attività indicate, ogni investimento è fatto senza determinazione corretta delle condizioni, e potrà rivelarsi errato, dispendioso, a volte inutile. Ecco allora che BimConfigurator può essere di aiuto per una corretta analisi ed implementazione del BIM.
• Chi ha già avviato la transizione, facendo formazione e acquistando strumenti, può sempre effettuare una verifica con un Audit, per confermare o ridefinire il percorso, con un nuovo Piano di Implementazione BIM.

Dall’Audit al Piano BIM

In conclusione, l’esperienza di altri aiuta, ma non è affatto scontato che stiano applicando una corretta implementazione o che comunque ciò che va bene a loro vada bene anche a noi. Riprendere e applicare ciò che viene genericamente fatto dagli altri, senza una necessaria analisi preliminare, può portare a commettere degli errori, a volte costosi.

Per iniziare si può effettuare un’analisi della vostra realtà, BIM Configurator è stato progettato apposta, e su di essa costruire un Piano BIM che determini i passi necessari al conseguimento degli obiettivi, ottenendo i vantaggi e i benefici attesi. Tutto questo non deve necessariamente essere particolarmente approfondito, ci sarà tempo per procedere ad esami e valutazioni più analitiche durante la vera implementazione.

A cosa serve il BIM per la mia attività, quali sono i vantaggi e i benefici reali che voglio ottenere?

In questa fase, è indispensabile dare una risposta a questa domanda basilare.
Per avere questa risposta occorre procedere ad una prima analisi delle informazioni della vostra attività, attraverso le quali individuare le tappe del viaggio da compiere.
In fondo, anche il vostro navigatore, per indicarvi la strada (e le altre informazioni utili) vi chiede dove volete andare. Lo stesso dovete fare voi.

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